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In Italia, è risaputo, la cultura assicurativa e la volontà dei cittadini di assicurarsi è molto bassa , soprattutto in confronto ad altri Paesi Europei.

Gli assicuratori non se ne rendono conto , ma è colpa loro!

Una cultura deve essere indotta se non addirittura “inculcata”,come si fa nelle scuole per altre cose, e dovrebbe far nascere nelle persone il desiderio e l’esigenza di tutelarsi, trasferendo a chi di competenza alcuni rischi potenziali che in caso contrario sarebbero a loro carico; è questa in sintesi la funzione dell’Assicurazione.

E’ colpa degli assicuratori italiani che non si preoccupano di fare “consulenza”, in quanto la maggior parte di questi si limita esclusivamente a gestire le richieste dei propri clienti.
Dunque i clienti,a causa della cultura di cui sopra, si preoccupano quasi unicamente di assicurare ciò che è obbligatorio per Legge, senza porsi il problema di destinare eventualmente qualche euro al mese per tutelarsi in caso di rischi che seppur apparentemente improbabili, sarebbero capaci di stravolgere la vita di chiunque.
Purtroppo il prezzo di questa noncuranza viene spesso alla luce solo troppo tardi e a danno fatto.

Chiacchierando con un mio collega qualche giorno fa ho raccolto un’affermazione che mi ha colpito: “gli amministratori di società, anche non necessariamente grosse e strutturate e con decine o centinaia di dipendenti, spendono volentieri e spensieratamente in un giorno alcune migliaia di Euro di carburante solo per farsi una passeggiata con il proprio yacht e non spendono un importo di gran lunga minore per garantirsi dai rischi della Responsabilità Civile per un anno, derivanti dall’esercizio del ruolo di Amministratore della propria o altrui Società”.
E’ verissimo!
Come è vero che probabilmente nessuno gli ha mai spiegato l’assicurazione D&O creata appositamente per Gli Amministratori e Dirigenti di Società, Enti etc.

Un giorno ho letto un articolo che raccontava di un professionista che, mangiando una polpetta di pesce in un ristorante, ha ingoiato involontariamente un amo da pesca dovendo poi sottoporsi ad un intervento chirurgico che a sua volta gli ha portato una serie di complicazioni non banali.
Sono stati denunciati e chiamati a rispondere del danno causato il proprietario del ristorante, il cuoco, e i medici che l’hanno curato.
In questo caso, le parti interessate, si erano forse precedentemente preoccupate di trasferire ad una compagnia di assicurazione i rischi che nell’esercizio della loro professione sarebbero potuti capitare e causare danni a qualcuno dei loro clienti? Si erano forse preoccupati di garantirsi nel caso di una situazione del genere il rimborso delle spese legali (polizza della Tutela Legale) necessarie per difendersi, magari anche se innocenti?

Uno dei miei primi Tutor nella professione di Intermediario Assicurativo (parliamo di oltre 30 anni fa) mi spiegava che per prima cosa quando parlavo con i miei clienti dovevo chiedergli se avessero la copertura per la Responsabilità Civile del Capofamiglia e spiegargli che cose molto improbabili, come un figlio che ferisce con la penna un occhio di un compagno o un cane o un gatto di loro proprietà che dopo essere sfuggito al controllo ed essere scappato in strada causa un incidente stradale, per legge risultano essere colpa loro! Di conseguenza dovrebbero rimediare di loro tasca ai danni,a volte anche gravi, causati da queste situazioni, anche se da parte di questi non vi era alcuna intenzionalità.
Bastano pochi Euro al mese per assicurarsi da qualsiasi rischio di questo tipo.

Marcello Savella

Broker di Assicurazione